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Grande Mosquée de Bobo Dioulasso

A Bobo Dioulasso si trovano numerosi monumenti di architettura Sudano-saheliana, l'architettura tradizionale caratteristica di questa parte del mondo. Questi edifici sorprendenti sono stati creati da materiali localmente disponibili: fango e legno. L'architettura Sudano-saheliana è caratterizzata da forme arrotondate, morbide e sporgenze di legno necessarie al mantenimento della struttura dell'edificio; le riparazioni sono necessarie quasi ogni anno. Proprio come la ben più nota Grande Moschea di Djenné in Mali, la Grande Moschée di Bobo Dioulasso è dotata di numerosi pilastri che fungono anche da elemento decorativo, di cui due minareti più alti.

Photo by Paola Fiamin

L'uso di terra in architettura risale a secoli fa e, benchè sia difficile da credere, la metà della popolazione mondiale vive in case fatte di terra. La terra è uno dei principali materiali naturali, richiede poca lavorazione e non prevede spese energetiche durante la sua elaborazione. E' un buon isolante termico ed acustico e non genera costi di trasporto.

Photo by Paola Ferri

Le caratteristiche della terra come materiale da costruzione sono la sua permeabilità, stabilità, plasticità, coesione, compattezza, durata e corrosione. Delle prove preventive dovrebbero essere sempre condotte per controllare se il terreno di costruzione è appropriato. La terra granitica, ad esempio, è molto adatta per le costruzioni in terra, mentre i suoli di betonite non sono adatti a causa della ritrazione causata dalla quantità di argille che contengono.

Photo by Paola Ferri

Le terre basaltiche sono più difficili da compattare rispetto alle terre granitiche, mentre la terra calcarea richiede l'aggiunta di argilla, cemento o calce.

La metodologia e il coordinamento nel processo di costruzione sono fondamentali. Le principali tecniche costruttive con la terra sono l'adobe (terra cruda) in forma di mattoni, il tapial (pisè), il cob e il bahareque.

Photo by Paola Fiamin

COB:

Il cob è un materiale da costruzione composto da argilla, sabbia, paglia e fango comune.

La miscela viene sistemata su stampi solidi scavati, preferibilmente su un terreno con subsuolo roccioso. E' una tecnica simile all'adobe e al tapial; tuttavia le caratteristiche del processo di lavorazione del cob consentono di realizzare costruzioni non in mattoni, ma partendo dalle fondamenta e con muri monoblocco.

Le costruzioni in cob sono più comuni nei climi umidi e piovosi.

Sono incombustibili, resistenti ai sismi e agli agenti atmosferici, ecologiche e facilmente sagomabili.

Photo by Paola Fiamin

Il materiale e lo spessore di queste pareti (fino a 50cm) consentono un elevato isolamento termico e temperature interne stabili.

La tecnica del cob non necessita di blocchi presagomati nè di stampi in cui inserirli. La differenza con il tapial risiede nel processo di compattazione, che nel cob è più rustico.

Quando l'impasto acquisisce la consistenza e l'omogeneità necessarie, vengono erette le pareti e si procede con la costruzione in base al tempo di pre-essiccazione della miscela.

Dopo l'essiccazione e quando le pareti sono sufficientemente consolidate, queste vengono adattate agli elementi strutturali come stipiti e architravi per creare la forma definitiva.

Anche se non è indispensabile, viene solitamente applicata una finitura con intonaco o calce. Per ridurre le possibili contrazioni dovute all'essiccazione, alla miscela viene aggiunta sabbia o ghiaia di lavagna.

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